IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘paese dei balocchi’ Category

Con il ddl di bilancio, cancellata una norma dopo 80 anni. Con l’illusione (o il pretesto?) di voler favorire la circolazione dei beni, si calpesta la certezza del diritto. Un altro regalo alle banche?

Posted by Roberto Di Napoli su 31 ottobre 2023

Un altro regalone alle banche? Altro che tassa sui profitti! Sembra passata quasi inosservata la norma contenuta nel disegno di legge di Bilancio con la quale, dopo circa 80 anni, viene, di fatto, abolita l’azione di restituzione conseguente all’accoglimento della domanda di riduzione proposta dal legittimario leso nella quota “legittima” o, sicuramente, ne vengono vanificati gli effetti. Viene presentata come un’innovazione a tutela della libera circolazione dei beni. In uno Stato di diritto, laddove si ritenga di modificare un istituto o una norma, non si può ignorare il principio basilare che la legge non può e non deve disporre che per l’avvenire. Il testo della norma -in particolare, quanto disposto sull’applicabilità e sulla data di entrata in vigore- se intende garantire la sicurezza della circolazione dei beni, dovrà, probabilmente, resistere a eccezioni di costituzionalità e di conformità ai principi dell’affidamento e della certezza del diritto imposti anche dalla normativa comunitaria e dalla CEDU. Dubito, pertanto, sulla costituzionalità della disposizione inserita nel ddl di bilancio nella parte in cui sancisce l’applicabilità alle successioni aperte dopo l’1 gennaio 2024 piuttosto che alle donazioni disposte successivamente all’entrata in vigore della legge. Si intende ridurre il contenzioso giudiziale? Credo che la norma possa determinare, piuttosto, un inevitabile aumento delle azioni tese alla conservazione del patrimonio del donatario. Si avverte la sensazione che, per essere la norma così formulata (con un’efficacia retroattiva di sanatoria delle donazioni già effettuate), dopo la propaganda estiva “contra banche”, si sia quasi voluto “chiedere scusa” per la (finta) paura (simile più alla solita condotta del “chiagni e fotti”) con un bel regalone: la sanatoria delle ipoteche in favore di banche su beni eccedenti la quota legittima e lesive dei diritti dei legittimari lesi. Se così fosse, si confermerebbe molto deludente e contraddittorio il comportamento di chi, in perenne campagna elettorale, cerca, pubblicamente, “a parole” di attirare il consenso con una politica contro le uniche società che hanno fatto profitti miliardari ma, nella realtà, le favorisce mentre la gente comune lotta contro l’aumento dei prezzi e il caro mutui. La disposizione, cancellando dopo 80 anni una norma conforme all’ordinamento che protegge i legittimari, non è’ affatto un passo in avanti e non danneggia -questa volta- gli utenti bancari ma tutti i cittadini che credono e vogliono credere nella certezza del diritto. Si può, certamente, abrogare una norma o modificarla ma senza pregiudicare le aspettative o gli interessi o i diritti già sorti e, in questo caso, si spera che il Legislatore modifichi, quantomeno, l’entrata in vigore disponendone l’applicabilità non alle successioni aperte dal 1 gennaio 2024, bensì, alle donazioni o ai pesi pregiudizievoli posti successivamente alla suddetta data.

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Da Il Sole 24 Ore “Sì al sequestro dei beni della giudice sotto processo per aver pilotato i fallimenti”

Posted by Roberto Di Napoli su 9 gennaio 2020

Credo, purtroppo, che non sia un caso unico e isolato.

Pubblico di seguito il link di un articolo pubblicato sul sito de Il Sole 24 Ore del 6 novembre 2019

Sì al sequestro dei beni della giudice sotto processo per aver pilotato i fallimenti
— Leggi su amp.ilsole24ore.com/pagina/ACc2Gtw

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Da Il Sole 24 Ore: “Non solo PopBari: i potentati locali veri killer delle banche”

Posted by Roberto Di Napoli su 1 gennaio 2020

Pubblico di seguito il link a quest’articolo, pubblicato su Il Sole 24 Ore di martedì 31 dicembre 2019, che mi sembra interessante per l’attenta analisi che rappresenta.

La vicenda della Banca Popolare di Bari è solo l’ultima di una serie di crack bancari che hanno avuto come teatro la provincia italiana e i legami tra credito e potentati locali
— Leggi su www.ilsole24ore.com/art/non-solo-popbari-potentati-locali-veri-killer-banche-ACetI38

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Da Panorama: “Bibbiano. “Così mi hanno portato via mia figlia”

Posted by Roberto Di Napoli su 6 agosto 2019

Credo che sia difficile per qualunque persona, con un minimo di coscienza e sensibilità, non avvertire un senso quasi di voltastomaco a leggere questi fatti. So bene che ogni “caso” dovrebbe essere analizzato con la lettura degli atti ma ci sono alcuni fatti, alcune modalità di esecuzione di provvedimenti che suscitano vari interrogativi. Ho pensato: quand’anche si dovesse eseguire un provvedimento, e a meno che non ci fosse un pericolo di vita immediato (ma non mi sembra che fosse questo il caso) questi sarebbero i modi “civili” e a “tutela” di una bambina? Farsi aprire la porta d’ingresso con l’inganno, prendere nel  sonno, all’improvviso, una bambina svegliandola e facendo piangere dal dolore la madre e dallo spavento una figlia piccola? o (come avvenne anni fa, in un altro caso) prendere il bambino dalla scuola trascinandolo come se fosse un delinquente? E meno male che si dovrebbe salvaguardare l’equilibrio psicofisico del minore! Non si potrebbe pensare, in questi casi, ad un’assistenza, ad un sostegno o, se necessario, a “preparare” madre e figlia in casa con esperti in psicologia dell’infanzia piuttosto che provocare “traumi” o dolori indelebili?

Pubblico di seguito il link all’articolo pubblicato su Panorama.

Marco e Stefania raccontano la storia della loro figlia, portata via da casa 5 mesi fa da Polizia ed assistenti sociali, e di una vita da allora nell’inferno”

Sorgente: (cliccare di seguito per leggere l’articolo) Bibbiano. “Così mi hanno portato via mia figlia” | esclusiva – Panorama

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E’ proprio opportuno il deposito di soldi di bambini in una banca? Perchè non si insegna anche come tante banche hanno, finora, preteso somme non dovute (anche ai danni delle loro famiglie)?

Posted by Roberto Di Napoli su 24 novembre 2014

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Incredibile. Dopo avere ascoltato, un paio di settimane fa, il servizio di TG1 Economia sulla campagna di educazione al risparmio promossa niente di meno che dalla BNL, dedicata ai bambini delle scuole elementari (in merito all’iniziativa avevo espresso alcune mie considerazioni in un mio precedente post, clicca qui), ho letto sul n. 47 di Panorama (pagina 68) di un’altra straordinaria invenzione, un’ulteriore “genialata”: insegnare ai bambini come risparmiare raccogliendo piccoli importi che andrebbero a confluire su un conto aperto presso una banca di credito cooperativo (l’articolo intero, di B. Stancanelli “Sui banchi facciamo una banca”, risulta disponibile nella rassegna stampa del sito del Ministero dell’istruzione, clicca qui). Credo che anche questa sarebbe un’iniziativa encomiabile. Mi piacerebbe sapere, però, dagli insegnanti: si sono assicurati che, nell’ipotesi remota, e che speriamo non si avveri mai, di “prelievo forzoso”, quei pur modestissimi importi stiano al sicuro? E’ proprio indispensabile il deposito in una banca? Il 3% annuo su importi, immagino, modestissimi non può darlo la scuola? Suggerirei, poi, per completezza di insegnare ai bambini come si comporta la banca quando un cliente si rifiuta di pagare un debito usurario. Potrebbero, ad esempio, quegli stessi insegnanti, far vedere come sia difficile ottenere un fido o mutuo e, in caso, quale sarebbero i costi effettivi. Potrebbero, quindi, con una breve lezione di aritmetica (con l’ausilio di un’equipe di psicologi e psichiatri dell’età infantile onde evitare ogni rischio di trauma) tentare di spiegare come mai un tasso di interesse debitore, per la banca, risulti sempre inferiore a quello effettivo. Sono sicuro che, se fatta con metodi adatti alla comprensione da parte dei bambini, potrebbe pure risultare divertente. I bambini prenderebbero la lezione come una magia da Mago Merlino: “La banca presta € ….. di capitale; dopo un anno, addebita € XXXXX di interessi, quanto è il tasso applicato, su quel prestito, dalla banca?” -“Il 28% signora maestra e i giudici puniranno il banchiere per usura!” – No, sbagliato. – “Il 32%, maestra!” – “No, sbagliato. Ve lo dico, io: E’ il banchiere che, un po’ come avesse la bacchetta magica (abracadabra) lo fa diventare il 5, come una magia: il resto sono commissioni e quel banchiere è’ così bravo, bello e buono che è pure il vero Re del Paese dei Balocchi e nessun Re è finito mai in galera: nemmeno quando è stata riscontrata oggettivamente l’usura”. Spieghino, poi, quegli insegnanti, possibilmente con esempi pratici e reali in cui i veri protagonisti sono, però, gli stessi docenti, come non pagare mai l’usuraio e, al tempo stesso, cosa avviene se ci si rifiuta di pagare un importo usurario, richiesto da una banca e garantito da ipoteca. Sono sicuro che il bambino più sensibile si metterebbe a piangere, battendo i piedi e chiedendo dove sono andati a finire i suoi soldi, mentre, quello più previdente, non depositerebbe in custodia nemmeno una merendina: conserverebbe quei pochi euro in tasca o, magari, li investirebbe diversamente; forse anche nel “mattoncino Lego”, non remunerativo ma più sicuro nel “capitale” investito, esente da rischi e da tasse, almeno finora!

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La banca divulga opuscolo ai bambini sull’educazione al risparmio? “Non insegnate ai bambini la vostra morale”!

Posted by Roberto Di Napoli su 6 novembre 2014

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Dopo le “lezioni” ai magistrati sull’usura bancaria organizzate proprio presso la sede dell’ABI e tenute, nello scorso mese di Luglio, da “illustri” relatori che, in passato, hanno anche difeso professionalmente banchieri indagati -iniziativa di cui diede notizia anche “Il Fatto Quotidiano” che dedicò un servizio suscitando reazioni e commenti anche da parte di associazioni dei consumatori (clicca qui e qui) giustamente preoccupate che, un domani, i magistrati possano essere costretti ad assistere a lezioni su come contrastare la mafia nelle ville dei boss – credo che ulteriori interrogativi possono sorgere dall’iniziativa di cui ha dato notizia, ieri, TG1 Economia:  “campagna educativa” per la scuola primaria, organizzata da BNL in partnership con una casa editrice, sull’educazione finanziaria, con consegna di un kit gratuito che comprende anche un opuscolo (cliccare qui e selezionare la puntata del 5 Novembre 2014 per vedere il servizio dedicato dalla televisione pubblica, a partire da 2 min. 10 sec.). Nel libricino, protagonista sarebbe la famiglia “Millesogni”, una famiglia (che si vorrebbe immaginare) alle prese con la vita reale (per quanto dirò sotto, io l’avrei chiamata “Milleincubi”). Fermo restando che non può, in teoria, che considerarsi lodevole l’idea di educare i bambini al risparmio facendo conoscere alcuni termini di natura economica o contrattualistica, suscita, però, a mio avviso, dubbi e qualche domanda l’opportunità di pubblicizzare in una scuola, innanzitutto, un marchio di una specifica banca (la cui proprietà, tra l’altro, e’, prevalentemente, francese). Premessa, poi, l’utilità sociale dell’attività bancaria e, dunque, di ogni banca e che non tutti i contratti, ovviamente, sono “viziati” da ragioni di illegittimità, sorge, però, il dubbio, di fronte alle svariate sentenze con le quali i giudici hanno, spesso, rideterminato la posizione contabile accertando, ad esempio, relativamente a conti correnti, la non fondatezza del saldo vantato dalle banche o, comunque, l’incompatibilità con quello secondo legge, se tale opuscolo contenga anche gli avvertimenti su come accertare il tasso effettivo globale praticato. Si tenta di far credere, per caso, alla famiglia “Millesogni” (che io avrei chiamato, ripeto, “Milleincubi”) come se fosse una favola o come un dogma, che il tasso applicato dalle banche non può mai essere usurario? Come si calcola? Secondo quanto previsto da una specifica norma penale (art. 644 c.p.) o come suggerivano, fino al 2009, quelle Istruzioni della Banca d’Italia per le quali la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per concorso morale in usura degli ex vertici? Si dice ai bambini che, come accertato da tante sentenze nei confronti, in realtà, non della sola BNL ma di varie altre banche, non sempre il tasso effettivo globale è stato quello previsto dei contratti? Si racconta ai bambini di tutte quelle segnalazioni effettuate “a sofferenza” presso la centrale rischi della Banca d’Italia in difetto dei presupposti di legge e che hanno concorso, insieme a richieste illegittime, a distruggere l’economia di questo Paese? Si dice che le loro azioni, a volte finalizzate ad ottenere il soddisfacimento di pretese, che, all’esito di lunghe cause si sono rivelate infondate, hanno determinato preoccupazioni o la disperazione di tanti genitori e di tante famiglie? Si dice, sia pur con la dovuta accortezza e sensibilità, che se hanno visto piangere i genitori può essere anche a causa di qualche minaccia di azioni legali ingiusta o perché privati, ingiustamente, di liquidità’ o perché preoccupati di perdere la casa o i propri beni? Per caso, si racconta la favoletta che il funzionario di banca e’ sempre l’omino buono e gentile e che, invece, solo il cravattaro e’ il lupo cattivo? Si racconta di quegli straordinari strumenti di risparmio quali obbligazioni tipo i “tangobond” o i bond Parmalat o dei prodotti My way- 4Yuo diffusi, in passato, grazie anche alle banche? Se e’ soltanto un opuscolo per insegnare, molto genericamente, il significato di alcuni termini economici, non condivido, tuttavia, che nelle scuole possa entrare il marchio di una banca influenzando, comunque, il pensiero di bambini (che potrebbero pensare che BNL è, in assoluto, la migliore banca del mondo); se, invece, si vuole dare una vera informazione ed educazione al consumo, allora, a maggior ragione, sarebbe stato più utile che l’iniziativa fosse assunta dal Ministero della Pubblica Istruzione e non dalle banche, soggetti privati, di cui, tra l’altro, molti responsabili, in un Paese civile, avrebbero già dovuto risponderne penalmente per avere concorso a distruggere tante aziende sane e la salute di tante famiglie.
Se, poi, il vero scopo fosse qualcosa di simile ad un “restyling” o ad un rifacimento dell’immagine, allora, forse, molti banchieri farebbero bene a riflettere seriamente sui danni che hanno causato e consiglierei loro di ascoltare le parole di una bella canzone di Giorgio Gaber: “Non insegnate ai bambini” la vostra morale!

L’iniziativa è riportata anche da altri siti internet: http://www.agrpress.it/editoria/giunti-e-bnl-portano-l-educazione-finanziaria-alle-elementari-3290

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Un servizio di Panorama su Renzi e i “mutui agevolati” per la casa dei genitori……. mentre il “cittadino qualunque” o l’imprenditore non riesce ad ottenere credito o deve difendesi da quelli usurari.

Posted by Roberto Di Napoli su 12 ottobre 2014

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Dopo avere letto il servizio di cui indico il link -pubblicato anche, da oltre una settimana, sulla versione cartacea di Panorama- non riuscendo più a stupirmi per quanto accade in questo Paese sempre più singolare -e che appare, a volte, indifferente se non cinico verso i cittadini- per i privilegi di cui godono varie caste tra cui quella dei politici, sono rimasto, ancora una volta, senza parole e con una sensazione di rabbia e indignazione.

Quanti sono i “comuni mortali” che sognano la possibilità di avere un pur piccolo finanziamento o mutuo per l’acquisto di un’abitazione o quanti si trovano a doversi difendere la casa o i propri beni da mutui nulli o usurari o da altre indebite pretese di banche? Quanto è lungo l’elenco di cittadini onesti che, negli ultimi tre anni, nel vile silenzio e indifferenza dei sedicenti politici e delle Istituzioni si sono suicidati per difficoltà economiche o per essere finiti in tali difficoltà per “cause non a loro imputabili”Il sig. Renzi, “catapultato” dalla poltrona di sindaco di Firenze a Presidente del Consiglio dei Ministri senza, tra l’altro, mai essere stato eletto parlamentare, quando parla di sacrifici e di lotta ai privilegi, ha la minima consapevolezza delle difficoltà e dei drammi che quotidianamente affrontano i cittadini, dei mutui negati ad imprenditori coi quali si potrebbero, piuttosto, rilanciare le imprese con indubbi benefici per l’economia nazionale e per tutti i cittadini-contribuenti? Sempre che i fatti riportati dal settimanale corrispondano al vero (come, in mancanza di smentita, credo si possa ritenere), quando, il mese scorso, è stato varato il decreto legge (n. 132/2014) di riforma di alcune norme del codice di procedura civile (riforme, a mio modesto avviso, del tutto inefficienti ai fini della celerità dei processi) quali, ad esempio, quella attraverso cui (modificandosi ulteriormente l’art. 560, terzo comma, c.p.c.)  si vorrebbe che, già al momento dell’ordinanza di vendita, sia disposta anche la liberazione dell’immobile (malgrado l’evidente inutilità di buttare in mezzo alla strada chi ci abita prima ancora che il bene sia venduto; apprezzo, intanto, l’approvazione, in Senato, dell’emendamento firmato dal senatore Maurizio Buccarella, M5S), il sig. Renzi -volendosi dare per pacifico che abbia letto e compreso la norma- ha pensato ai sacrifici dei cittadini, a chi si possa trovare soggetto esecutato magari anche ingiustamente, o ha pensato che sia davvero così facile trovare mutui milionari con ipoteca, magari, anche di secondo grado su immobili di valore inferiore al capitale? Credo che il servizio di Panorama susciti a chiunque queste domande e credo che un Presidente del Consiglio dei Ministri -soprattutto se non ha ricevuto un “personale apprezzamento” da parte dei cittadini mediante elezioni- dovrebbe avere il coraggio di dare spiegazioni valide.

Cliccare sul seguente link per leggere il servizio dedicato da Panorama: Renzi, i “mutui agevolati” per la casa dei genitori | Panorama.

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Dalla rubrica “Sanguisughe” di TGCOM24: GLI ITALIANI NON TENGONO DINERO, I BANCHIERI SI’ e Bernabè pure

Posted by Roberto Di Napoli su 6 novembre 2013

Riporto di seguito il link dell’opinione di Mario Giordano pubblicata sulla sua rubrica sul sito TGCOM 24. Credo che rispecchi esattamente, oltre alla triste e vergognosa realtà, l’opinione della maggior parte di italiani onesti costretti ad affrontare, quotidianamente, varie difficoltà per sopravvivere mentre altri “privilegiati” -che nemmeno hanno idea di come vive la gente comune- incassano stipendi da capogiro, spesso, immeritatamente e, magari, danneggiando le casse dell’ente o della società puntualmente, poi, salvate coi soldi dei contribuenti.

GLI ITALIANI NON TENGONO DINERO, I BANCHIERI SI’ e Bernabè pure.

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